In GRAVIDANZA bisogna “MANGIARE PER DUE”?

Il ruolo fondamentale della nutrizione in gravidanza è ben stabilito e ha importanti implicazioni sulla successiva salute della madre e della prole, compresi i risultati nella vita adulta successiva. La nutrizione ottimale, se mantenuta durante la gravidanza, promuove la crescita e lo sviluppo fetale ottimali. Le traiettorie di crescita nell’utero e le dimensioni alla nascita sono correlate al rischio della prole di sviluppare malattie in età avanzata, in particolare malattie croniche non trasmissibili come ipertensione, diabete e malattia coronarica. Inoltre, l’alimentazione costituisce la base del benessere materno e prepara la madre al parto e al recupero post-natale. È riconosciuto che la nutrizione è associata al diabete gestazionale e quindi un migliore apporto nutrizionale ha il potenziale di ridurre queste complicanze e le relative morbilità a breve e lungo termine. Durante il periodo prenatale, gli operatori sanitari hanno contatti regolari con le donne in gravidanza, pertanto la gravidanza è un’opportunità per aiutare a stabilire abitudini alimentari sane che possono essere potenzialmente adottate dalla famiglia, stabilendo uno sfondo benefico per una salute ottimale per le generazioni future.
La restrizione calorica non è consigliata e le raccomandazioni si concentrano sul raggiungimento e sul mantenimento di un peso sano durante la gravidanza basando i pasti su cibi ricchi di amido (se possibile integrali), mangiando cibi ricchi di fibre e consumando almeno cinque porzioni al giorno di frutta e verdura, mentre, gli alimenti ricchi di grassi e zuccheri (compresi i fritti, alcune bevande e dolci) sono sconsigliati in questa fase della vita.
Il fabbisogno energetico in gravidanza varia a seconda dell’individuo e del suo peso di partenza, e anche le linee guida differiscono tra i vari paesi. Per ottenere un adeguato aumento di peso gestazionale, la fornitura di energia deve essere bilanciata rispetto all’attività fisica, al peso pre-gravidanza, all’età, allo stato nutrizionale, alla percentuale di grasso corporeo rispetto alla massa magra, al metabolismo basale con dispendio energetico, per sostenere la crescita e lo sviluppo della placenta e del feto. La relazione tra aumento di peso gestazionale ed esiti della gravidanza è difficile da stabilire, poiché è un riflesso di molteplici componenti: feto, placenta, utero, liquido amniotico materno. Il Royal College di ostetricia e ginecologia, raccomanda un modesto aumento di 200 kcal/giorno nel terzo trimestre ed un aumento di circa il 10% rispetto alla raccomandazione di 1940 kcal/giorno in una donna adulta non incinta. In base all’alimentazione, i carboidrati costituiscono il substrato principale per la crescita fetale, alimentando la funzione degli organi materni e fetali, il tipo e la quantità di carboidrati possono però influenzare l’omeostasi del glucosio attraverso il rilascio di insulina, si consigliano quindi cibi ricchi in fibre. La fibra influenza la risposta insulinica postprandiale influenzando l’accessibilità dei carboidrati e dei nutrienti, agli enzimi digestivi, ritardandone così l’assorbimento, e la risposta insulinica. La fibra sostiene inoltre, la salute digestiva materna, fornendo massa alle feci e assorbendo acqua, migliorando quindi il tempo di transito degli stessi, e favorendone l’espulsione. L’ingestione di alimenti ricchi in fibre quindi, diminuisce il rischio di stitichezza tipico delle donne in gravidanza per l’aumento di progesterone che aumenta il rilassamento della muscolatura liscia intestinale. Per quanto riguarda l’apporto proteico, le proteine costituiscono gli elementi fondamentali delle componenti funzionali e strutturali delle cellule. Le richieste proteiche sono più alte durante il secondo e il terzo trimestre a causa del maggiore sviluppo del tessuto materno e della crescita fetale, è importante quindi aumentarne l’apporto, e inoltre prestare attenzione ad equilibrarlo con i carboidrati, poiché in presenza di uno scarso apporto di quest’ultimi, le proteine diventano una fonte di energia alternativa e non possono utili allo sviluppo cellulare. Il grasso favorisce il trasporto delle vitamine liposolubili, quali le vitamine A, K, D ed E che sono necessari per attività strutturali come i lipidi di membrana, e per le funzioni metaboliche come precursori di ormoni steroidei. Tra i grassi, l’apporto più importante è dato dai PUFA (acidi grassi polinsaturi) fondamentali per lo sviluppo neurologico compreso il cervello fetale, il sistema nervoso e la retina. L’assunzione quindi di pesce grasso, noci, semi, oli vegetali, quali margarine e le verdure a foglia verde sono consigliate per ottenere un buon rapporto di acidi grassi polinsaturi. Fondamentali sono anche l’acido linoleico e l’acido alfa linoleico, precursori dei componenti del processo infiammatorio con un ruolo nella salute riproduttiva, nella maturazione cervicale e per l’inizio del travaglio. Un ruolo fondamentale è dato anche dall’apporto corretto di alcune vitamine e minerali, come il ferro che è un componente dell’emoglobina, necessario per lo sviluppo fetale, la crescita e l’espansione della placenta, la cui carenza è stata associata a un rischio più elevato di parto pretermine, e basso peso alla nascita. Importanti sono anche il folato e la vitamina B12; entrambi i micronutrienti sono associati ad una riduzione dell’anemia megaloblastica, disturbi vascolari placentari, parto pretermine, e basso peso alla nascita. La vitamina D, è necessaria per il sistema immunitario e per le corrette funzioni del sistema nervoso, regola inoltre l’accumulo di calcio nel feto per la crescita scheletrica. La carenza di Vitamina D, può causare rachitismo, e osteopenia, e una corretta integrazione di calcio riduce lo sviluppo di disturbi ipertensivi nella gravidanza. Infine, lo iodio è necessario per la funzione tiroidea fetale e per lo sviluppo neurologico. La carenza di iodio è stata collegata a ritardo mentale e deficit cognitivo.
Nell’alimentazione dei 9 mesi di gravidanza, non bisogna quindi mangiare per due, poiché come abbiamo visto, non è importante solo il contenuto calorico, bensì bisogna prestare attenzione ad apportare un corretto quantitativo di vitamine e minerali fondamentali per la crescita del bambino, e selezionare alimenti ricchi in carboidrati, fibre, proteine e PUFA a seconda del periodo gestazionale, per mantenere un corretto apporto di macronutrienti utili alla crescita sana del feto.