
BERE con gli ALIMENTI si può… Scopri come!
Grazie alle sue singolari caratteristiche, l’acqua rappresenta sicuramente il composto chimico più importante in assoluto. Non a caso è il principale costituente della crosta terrestre e della materia vivente. Nell’uomo rappresenta circa il 60% del peso corporeo di un maschio adulto ed il 50-55% del peso corporeo delle donne.
I suoi ruoli nell’organismo e in generale nei sistemi biologici naturali sono molteplici. L’acqua è infatti il solvente in cui avvengono tutte le reazioni metaboliche, agisce da termoregolatore, è un reagente di innumerevoli reazioni, regola il volume di sangue circolante; grazie all’acqua eliminiamo le scorie dall’organismo attraverso il meccanismo della sudorazione e della minzione.
Da qui possiamo intuire quanto sia stretto il legame dell’acqua con la vita e quanto sia importante mantenere un equilibrio idrico assumendo ed eliminando la giusta quantità di acqua.
Ma quali sono le fonti esogene attraverso le quali possiamo introdurre questo prezioso composto?
Le bevande contenenti acqua costituiscono sicuramente la principale fonte: in media circa il 75-80% dell’acqua che assumiamo deriva da bevande, il restante 20-25% deriva da alimenti contenenti acqua.
Ebbene, sì! Molti non sanno che assumiamo acqua anche attraverso i cibi, alcuni in particolare, ne sono una ricca fonte.
Tra gli alimenti con il contenuto di acqua più elevato ritroviamo sicuramente la frutta fresca estiva, come fragole, melone, pesche e cocomero, ma anche ortaggi come cetrioli, barbabietole, funghi, lattuga, pomodori, ravanelli, peperoni, spinaci, zucca e zucchine. La parte edibile di questi alimenti è costituita infatti per più del 90% da acqua.
Altri frutti particolarmente ricchi di acqua sono ciliegie, mele, mandarini e pere con un contenuto medio nella parte edibile tra l’80 e il 90%.
Anche alcuni molluschi quali cozze, ostriche e vongole sono particolarmente ricchi di acqua: ne contengono una quantità tra l’80 e il 90%. Alimenti quali yogurt, carne, pesce e uova sono anch’essi buone fonti di acqua, con un contenuto medio tra il 60 e l’80%.
Contrariamente, i cibi più poveri di acqua sono alimenti come biscotti, corn flakes, fette biscottate, farina, legumi secchi, riso, zucchero.
Con la frutta fresca, che non necessita di una cottura, e anche con alcuni alimenti vegetali consumati crudi, riusciamo ad assumere tutta l’acqua in essi presente, oltre che a tutti i macro e micronutrienti che li caratterizzano.
E quando gli alimenti necessitano di una cottura?
Partiamo col dire che ogni sistema di cottura porta inevitabilmente ad una perdita d’acqua; tuttavia, utilizzando quelli più adeguati per i cibi che assumiamo, possiamo ridurre al minimo tale perdita. Ad esempio per alcuni tagli di carne, prediligendo un metodo che preveda una prima fase di cottura ad una temperatura sufficientemente alta, si consente la formazione di uno strato che fa da isolante, trattenendo l’acqua presente al suo interno. Ugualmente la tradizionale panatura, spesso utilizzata con alcuni pesci e verdure, può essere un metodo valido di cottura che fa da sigillante riducendo al minimo la perdita di acqua dai cibi.
Anche alcuni metodi di conservazione possono determinare una sottrazione dell’acqua dagli alimenti. Il congelamento ad esempio è uno di questi. Soprattutto quando praticato in ambiente domestico, il congelamento è caratterizzato da una fase di accrescimento dei cristalli di ghiaccio che prevale sulla fase iniziale di formazione degli stessi, con conseguente formazione di grossi cristalli che danneggiano parzialmente le cellule portando ad un perdita di acqua dai cibi. Diversamente la surgelazione è caratterizzata dalla formazione di molti cristalli piccoli che non rompono le pareti cellulari e non determinano dunque la perdita dei liquidi.
Con questo si percepisce quanto sia importante consumare una dieta a prevalenza di frutta fresca e di alimenti vegetali, ad alta concentrazione di acqua, e quanto sia importante prediligere anche determinati metodi di conservazione e di cottura, al fine di poter garantire al nostro organismo un buon livello di idratazione, attingendo una maggiore quantità di acqua anche dagli alimenti, oltre che dalle bevande.